DISEGNO DI LEGGE SUL DIVORZIO BREVE
Antonio Francesco De Gregorio
Via libera al testo base sul divorzio breve con interessanti novità che andranno a modificare l’art. 3 della legge n. 898/70 in materia di divorzio.
Prevista per i coniugi la possibilità di divorziare dopo un anno di separazione, anziché dopo i 3 anni attuali, ma sarà possibile farlo dopo appena 9 mesi nell’ipotesi in cui sussistano determinate condizioni: assenza di figli minorenni e accordo consensuale.
I nuovi termini andranno a decorrere dal deposito della domanda di separazione e non, come accade oggi, dalla comparizione dei coniugi di fronte al presidente del Tribunale nella procedura di separazione.
Altro aspetto di fondamentale importanza riguarda il momento esatto dello scioglimento della comunione tra i coniugi, la quale sarà sciolta con provvedimento del presidente, che, in sede di udienza presidenziale, autorizzerà i coniugi a vivere separati.
Disegno di legge che ha provocato senza dubbio forti divisioni tra i favorevoli ad una riduzione delle tempistiche e dell’iter giudiziario e chi invece è fortemente contrario in virtù di una eccessiva riduzione del tempo considerato pur sempre necessario a ponderare una eventuale riconciliazione da parte dei coniugi separati.
Diverse critiche provengono dall’avvocatura stessa, a cui dovrebbe essere affidata la gestione del procedimento di divorzio senza dover necessariamente “coinvolgere” il Tribunale; pessimismo che deriva in primis dai dubbi sull’effettiva preparazione e competenza degli avvocati stessi che saranno chiamati ad assistere i coniugi e che, in mancanza di competenze tecniche adeguate, potrebbero creare gravi squilibri tra le parti.
Di certo constatiamo soltanto la volontà del nostro ordinamento di adeguarsi agli altri ordinamenti europei che da diverso tempo hanno optato per una procedimento breve di divorzio senza necessità di aspettare il “doppio
