Il Trust nel diritto italiano e svizzero, se ne discute all’Università Insubria

IL TRUST NEL DIRITTO ITALIANO E SVIZZERO

SE NE DISCUTE ALL’UNIVERSITÀ INSUBRIA

 

 

Como, 14 ottobre 2015

 

Si svolgerà venerdì 30 ottobre alle 14.30 presso il chiostro di Sant’Abbondio a Como il convegno “Il trust nel diritto italiano e svizzero: orientamenti, applicazioni pratiche e valutazioni comparatistiche” organizzato dal Centro di diritto svizzero del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università degli Studi dell’Insubria di Como. Scopo dell’incontro è offrire, a studiosi e professionisti, una prospettiva ad ampio raggio sui possibili impieghi del trust nell’ordinamento italiano e in quello svizzero.

Il trust è uno strumento giuridico di origine anglosassone che, nell’interesse di uno o più beneficiari o per uno specifico scopo, permette di strutturare in vario modo “posizioni giuridiche” basate su legami fiduciari.

Con la legge 364 del 1989, l’Italia è stato il primo paese di civil law a ratificare la Convenzione dell’Aia sui Trusts (1 luglio 1985) e da allora questo strumento è stato ampiamente utilizzato: dalla trasmissione intergenerazionale dei patrimoni familiari, alla tutela dei soggetti deboli, al pagamento dei creditori, fino a finalità meno lodevoli come, ad esempio, la frode ai creditori stessi.

In Svizzera, invece, la ratifica della Convenzione è avvenuta solo nel 2007 ma già molti decenni prima gli istituti di credito elvetici si erano trovati a dover gestire patrimoni mobiliari intestati a trustees (fiduciari) di matrice anglosassone nell’interesse di beneficiari terzi.

Partendo da questi presupposti, durante il convegno si cercherà di analizzare lo stato dell’evoluzione della prassi in materia, sia nell’ordinamento italiano sia in quello svizzero, tenendo conto delle diverse criticità che può creare uno strumento di common law all’interno dei sistemi giuridici di civil law. Inoltre, si discuterà dei problemi operativi più rilevanti legati all’uso quotidiano del Trust, in particolare della trasmissione – inter vivos e mortis causa – dei patrimoni familiari (costituiti da beni immobili, valori mobiliari o partecipazioni societarie) nazionali e internazionali, del pagamento dei creditori prima della (e durante la) procedura fallimentare e, infine, della frode ai creditori.

Partendo da un confronto tra l’ordinamento italiano e quello svizzero, quindi, verranno forniti gli elementi idonei a distinguere gli usi leciti (e meritevoli di tutela) dagli usi illeciti del trust e si approfondiranno, nel primo caso, le tecniche di strutturazione del patrimonio destinato de quo e, nel secondo caso, la disamina dei rimedi di volta in volta esperibili contro i trusts fraudolenti.

Durante l’incontro interverranno Barbara Pozzo, ordinario di Diritto Privato Comparato all’Università degli Studi dell’Insubria, Antonio Gambaro, ordinario di Diritto Civile all’Università degli Studi di Milano, Michele Graziadei, ordinario di Diritto Privato Comparato all’università di Torino, Filippo Noseda, avvocato presso lo studio legale Withers, Enrico Mazzoletti, notaio a Crema e Cremona, Alessio Reali, avvocato e professore di Istituzioni di Diritto Privato all’Università Carlo Cattaneo – Liuc, e Marco Antonio Angotti, direttore generale Aeon Trust Società Italiana Trust S.r.l. Gruppo BSI SA.

 

 

Ingresso libero

 

 

Per informazioni

Fabrizio Vismara – fabrizio.vismara@uninsubria.it

 

 

Riferimento stampa:

Ellecistudio

Tel. 031.301037

paola.carlotti@ellecistudio.itchiara.lupano@ellecistudio.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here