PAGAMENTO IN CONTANTI DEI CANONI DI LOCAZIONE ABITATIVA: NESSUNA SANZIONE SOTTO I MILLE EURO
Valerio Corrente
L’articolo 1, comma 50 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (c.d. “legge di stabilità), entrato in vigore il 1° gennaio 2014 precisa che «i pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative sono corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l’importo, in forme e modalità che escludano l’uso del contante e ne assicurino la tracciabilità».
La norma vieta a partire dal 1° gennaio 2014 il versamento del canone di affitto in contanti, per qualunque importo, per tutte le locazioni aventi carattere abitativo: residenza abituale, turistica e studentesca, per citare le forme più colpite dal provvedimento, che esclude da tale obbligo solo i pagamenti dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, negozi, uffici, capannoni, box. L’obiettivo è favorire sempre e comunque la tracciabilità dei pagamenti grazie a assegni, bonifici, pagamenti con carte di credito, vaglia postali.
In principio, si prospettavano sanzioni salate per chi non rispettava tale adempimento: a norma dell’art. 58 del decreto legislativo n. 231/07, infatti, la violazione dell’obbligo comporta una sanzione compresa tra l’1 e il 40% dell’importo corrisposto, con un minimo di euro 3.000.
Ma chi risulta autore dell’illecito? Dalla norma si capisce che l’autore del pagamento (“…pagamenti corrisposti”…, e non ricevuti) dovrebbe essere il colpevole cui addebitare la sanzione; d’altro canto, secondo i criteri generali dell’ordinamento, dovrebbe trattarsi di responsabilità solidale per concorso di colpa con chi, ricevendo la somma in contanti, la accetta, o no?
Come sempre succede in Italia, è mancato il tempo di adeguarsi al nuovo dettato –ma, d’altra parte, l’arco temporale è stato abbastanza congruo da far spendere soldi a tutte quelle persone che non avevano mai aperto un conto corrente- che prontamente il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con un parere richiesto su istanza dell’Agenzia delle Entrate, ha cancellato con un colpo di spugna ogni dubbio.
Infatti la V Direzione del Tesoro, quella preposta alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per compiere illeciti, ha chiarito che le sanzioni di cui sopra verranno applicate solo per tutti quei pagamenti effettuati in contanti che superino, a norma della legge antiriciclaggio, l’importo di euro 1000. Questo perché il decreto antiriciclaggio, D. lgs. N°231/2007, è chiaro nella parte in cui prevede una sanzione amministrativa dall’1 al 40% della somma trasferita in capo a chi trasferisce denaro contante o titoli al portatore in euro o valuta estera sopra la soglia di 999,99 euro; non è prevista una sanzione per pagamenti sotto tale soglia. Quest’ipotesi potrebbe comportare una sanzione tributaria, che però attualmente non è prevista.
Il parere in questione ricorda inoltre che la tracciabilità può dirsi rispettata anche con mezzi diversi da quelli che coinvolgono intermediari finanziari: si tratta del semplice rilascio, brevi manu, della quietanza, che deve risultare inequivocabilmente chiara e idonea ad attestare il ricevimento di una somma di denaro, quale corrispettivo per una locazione.
Una forma “blindata” che mette al sicuro parte locatrice e parte locataria potrebbe essere questa:
“il sottoscritto … (nome, cognome, luogo e data di nascita, domicilio o residenza), Codice Fiscale …
DICHIARA
Di aver ricevuto in data … (per lettere, in esteso) dal signor … (nome, cognome, luogo e data di nascita, domicilio o residenza), Codice Fiscale … l’importo di euro … (in lettere, per esteso), in contanti ai sensi, per gli effetti e nel rispetto del d. lgs. 231/2007 e come precisato dal Parere Mef inerente, a completo pagamento di quanto dovuto a titolo di canone di locazione del mese di …. anno … dell’immobile sito in … alla via … numero … piano … interno …
Pertanto rilascia la più ampia quietanza, non avendo null’altro a pretendere.
Data …………………………….
Firmato
